Il santuario della Madonna di San Luca è una basilica dedicata al culto cattolicomariano che si trova sul colle della Guardia a 280 m di altezza, a sud-ovest del centro storico di Bologna.
Il percorso per raggiungerlo, secondo la tradizione, parte dal centro della città, è de da sempre meta di pellegrinaggi religiosi devoti alla Madonna.
Il percorso permette di vedere i portici bolognesi, candidati come patrimonio mondiale.
Il porticato che collega Porta Saragozza al Santuario della Madonna di San Luca infatti, è il più lungo del mondo (3,5 km) ed è costituito da 666 archi, ognuno con il suo numero progressivo :
i primi 306 collegano Porta Saragozza all’Arco del Meloncello, mentre gli altri 360, intervallati da 15 cappellette, collegano quest’ultimo al colle della Guardia.
Il numero degli archi del porticato non è casuale : l’opera architettonica è associata alla figura del serpente sia per la forma a zig-zag, sia perché, terminando ai piedi del santuario, ricorda l’ iconografia del Diavolo sconfitto e schiacciato dalla Madonna.
L’escursione parte all’interno del Parco Talon, da Piazza Maggiore, si raggiunge la chiesa di S. Martino di Casalecchio di Reno passando lungo il sentiero dei Bregoli all’interno del Parco della Chiusa.

La leggenda di Teocle
La leggenda narra di un pellegrino in pellegrinaggio a Costantinopoli, che avrebbe ricevuto il dipinto da portare sul “monte della Guardia”.
Così l’eremita si incamminò in Italia alla ricerca del colle della Guardia e solo a Roma, il senatore Pascipovero, lo informò che il monte si trovava a Bologna e fu grazie ad esso che portò poi a compimento la sua missione.
Angelica Bonfantini e Basilica di San Luca
Angelica Bonfantini nel 1192, dopo aver dato i voti, decise di costruire sul Monte Guardia un oratorio e una chiesa, dando in cambio i terreni di sua proprietà e chiedendo un aiuto nella costruzione.
Il “miracolo della pioggia”
Nel frattempo, a causa della situazione politica, San Luca subì un periodo di decandenza che si riprese a partire dal 5 luglio 1433, quando avvenne il “miracolo della pioggia” dove le piogge primaverili, che rischiavano di danneggiare il raccolto, cessarono a seguito di una processione che portava a Bologna l’icona del Santo.
Grazie alle donazioni dei privati e nonnel 1481,l’edificio venne rinnovato e caratterizzato da un vano rettangolare, coperto da volte a crociera.

L’edificio attuale
L’edificio attuale è il risultato di varie modifiche e la costruzione risale al 1723 per opera di Carlo Francesco Dotti e frate Andrea Sacchi, che prevedeva una pianta ovale.
Nel marzo 1765, dopo ben 42 anni di lavori, il cardinale arcivescovo Vincenzo Malvezzi inaugurò il nuovo santuario.
La cupola, la facciata e le tribune esterne laterali furono terminate da Giovanni Giacomo Dotti nel 1774.
Il rivestimento in marmo della cappella maggiore e alla costruzione di nuovi altari marmorei, su progetto di Angelo Venturoli risalgono al 1815
Tra il 1922 e il 1950 vennero effettuati la decorazione della cupola e il piazzale antistante il santuario.
L’esterno
Realizzato in stile barocco ( con forme e proporzioni eleganti), il corpo dell’edificio è costituito dal tiburio ellittico,chiuso al centro da una cupola con lanterna, che ospita un osservatorio.
La facciata, è costituita da un pronao :
un ordine di paraste giganti in stile ionico sorreggono un frontone, sotto il quale si apre un grande arco centrale;
il porticato si apre con due ali curvilinee che racchiudono il piazzale che si uniscono con due tribune pentagonali a edicola.
Il portale d’ingresso è affiancato dalle statue di San Luca e di San Marco di Bernardino
L’interno
L’interno è costituito da una pianta ellittica sulla quale si erge una croce greca e presenta un presbiterio rialzato, sopra il quale vi è l’icona della Vergine col Bambino.
Gli archi principali sono sostenuti da pilastri a fascio composti da tre colonne in stile corinzio.
All’interno, le pale d’altare più note sono quelle di :
- Donato Creti (L’Incoronazione della Vergine, La Vergine e i Santi Patroni di Bologna);
- Guido Reni (La Madonna del Rosario);
- Guercino (una versione del Cristo che appare alla Madre);
- Domenico Pestrini
Gli affreschi della cappella maggiore sono opera di Vittorio Maria Bigari e di Giuseppe Cassioli per la cupola.
Gli stucchi di Antonio Borrello, Giovanni Calegari, e le statue di Angelo Gabriello Piò.
Il portico

Il passamano di San Luca
Dal 2003 il gesto effettuato dai garzoni che si passavano il materiale per la costruzione del 1677, è un gesto che viene realizzato nel periodo di ottobre dai bimbi delle scuole per rafforzare il senso di solidarietà.
Il portico, venne realizzato per proteggere i pellegrini dalla pioggia.
Un primo modesto progetto partì nel 1655, ma per la scarsità di fondi venne realizzato nel 1673.
Il portico è arricchito da lapidi ed epigrafi commemorative di varie epoche, con riferimento alla devozione.
L’icona
Icona della Madonna di San Luca
L’icona che raffigura una Madonna col Bambino è di tipo odighítria ossia di “Colei che indica la Via”, la “Madonna dei viaggiatori”.
La Madonna, a mezzo busto, raffigurata con una veste blu-verde e con una sottoveste rossa, tiene in braccio Gesù.
Viso e mani sono affusolati.
Il Bambino, ha la testa sproporzionata rispetto al corpo, il braccio destro è in gesto di benedizione e la mano sinistra è chiusa a pugno.
La tunica del Bambino è dello stesso colore rosso della sottoveste della Vergine.
Sullo sfondo vi sono filari di foglie d’edera, intervallati da piccole perle.
Racchiudono la tavola, due fasce di circa decorate con motivi floreali; la parte superiore sembra tagliata.
Dopo alcuni studi è emerso che sotto l’immagine attuale, vi è un altro dipinto, più antico, bizantino, che ricorda molto le iconografie della Vergine alla Santa Sofia a Costantinopoli. L’elemento contrastante è proprio il colore della veste, l’indaco, non utilizzato in Italia ma solo in oriente.
San Luca e lo sport
San Luca non è solo un luogo di pellegrinaggio ma anche sede di alcuni sport, quali il ciclismo e il podismo :
La strada che corre parallela al porticato di San Luca, è pista per corse ciclistiche. Protagonista nel Giro dell’Emilia, e nel Giro d’Italia.
Inoltre, dal 1977 si corre la gara podistica internazionale su strada Casaglia-San Luca.